Are data the new oil? Valorizzare gli Zero & 1° party data per personalizzare la propria strategia di comunicazione
Are data the new oil?
Sicuramente si! Il proliferare di dati (e-com, concorsi, carte fedeltà…), la possibilità di raccoglierli, la necessità di utilizzarli e gestirli nel modo corretto eAre data the new oil funzionale, porta sempre più l’attenzione sulle modalità di organizzazione e segmentazione dei dati stessi, al fine di poterne garantire un uso proficuo. L’attuale momento macroeconomico impone poi ai marketers di prendere decisioni con cautela, senza lasciare spazio alle incertezze, misurando il valore dei consumatori e il ritorno sugli investimenti, tanto che la connessione tra attività aziendali e metriche finanziarie sta sempre più rafforzandosi, con benefici sia di profittabilità che di allocazione delle risorse.
Ancora oggi, una delle principali barriere a questa misurazione olistica, deriva da una organizzazione dei dati in silos: diversi database e diverse piattaforme per ogni area di business (e-Comm, CRM, Online e Fisico ecc..). Altrettanto spesso i dati sono di difficile lettura e utilizzo perché provenienti da fonti differenti, create in tempi diversi e disomogenee, da cui deriva una raccolta non uniforme delle informazioni: siamo nella frustrante situazione di poter pensare di avere una visione perfetta (o quasi!) del cliente ma nell’impossibilità di tradurla nella pratica.
L’organizzazione e la clusterizzazione del database diventano quindi processi fondamentali per garantire l’efficienza di un sistema di dati; in sintesi si creano regole per organizzare i dati all’interno di un database in modo da raggruppare insieme dati simili o correlati.
Quando i dati sono organizzati in modo logico, le query sono semplici, il tempo di risposta si riduce e le informazioni diventano più chiare e soprattutto utili al business”.
