Italia, 1998. Il modem emette i suoi suoni striduli e sono online. La nuova autostrada dell’informazione viene descritta come il futuro del business, ma sembra un posto disabitato e un po’ povero. Per vedere comparire una pagina con qualche foto in bassa risoluzione sono costretto ad aspettare parecchi secondi. Se questo è il futuro, non so che farmene” .
Erano questi i pensieri della maggior parte degli imprenditori all’alba della rivoluzione del world wide web. Come dargli torto? In quel periodo era effettivamente difficile immaginare perché sarebbe stato fondamentale avere un sito web, poi una pagina social, come l’ecommerce avrebbe creato nuove esperienze di consumo. In definitiva, come una rete diffusa di computer avrebbe aperto nuove opportunità di business e di relazione.
Oggi sembra di rivivere quegli stessi anni. Fateci caso. Siamo all’inizio di un altro cambiamento di cui è difficile tracciare i contorni. Alcuni lo chiamano Web3, altri Metaverso. Concetti che, per la loro indeterminatezza, possono suscitare un comprensibile senso di diffidenza o anche accendere una scintilla di curiosità nei più intraprendenti.
Ma, al di là dei termini, è in atto un’evoluzione di internet di cui è necessario cogliere ora i segnali. Snobbarla, come molti fecero alla fine degli anni ‘90, potrebbe rischiare di farci perdere un vantaggio competitivo determinante nei prossimi anni.
E così, da questo mese, abbiamo deciso di iniziare a condividere con voi le nostre riflessioni sulla prossima internet col pragmatismo che ci contraddistingue, ma anche con la voglia di “provocare” il cambiamento, sperimentando insieme alle aziende più innovative.
La nostra esplorazione del metaverso e del web3 parte da una ricognizione delle possibili strade che porteranno al futuro, come quella della realtà aumentata e virtuale, dei mondi virtuali e del gaming, dei prodotti digitali. Ma partiamo dalle definizioni.
