Nel mondo dell’intelligenza artificiale la scena delle ultime settimane è stata indiscutibilmente occupata da NVIDIA.
Il motivo? L’azienda leader nel computing con AI ha di recente reso noti i risultati del trimestre scorso: 13,51 miliardi di dollari, in crescita dell’88% rispetto al primo trimestre e del 101% rispetto all’anno scorso. Numeri impressionanti.
Ma facciamo un passo indietro.
Pensate a questa società come a quel ragazzo della scuola che ha buoni voti in matematica, poi si unisce al team di scacchi e BOOM! Diventa la stella della squadra. È proprio ciò che, traslando, è successo a NVIDIA, oggi gigante della tecnologia che ha in mano le redini per cambiare le regole del gioco nel mondo dell’intelligenza artificiale.
Origine e sviluppi iniziali. NVIDIA è nata nel 1993 dalla mente brillante di Jensen Huang. Arrivato giovanissimo negli USA da Taiwan, ha fondato l’azienda insieme ad alcuni amici mentre lavorava part-time in un ristorante. Da piccola startup focalizzata sulla progettazione di GPU (Unità di Elaborazione Grafica), l’azienda si è fatta un nome fino ad arrivare a dominare il mercato delle schede grafiche, diventando un punto di riferimento per gamer e professionisti dell’industria dei contenuti digitali.
Ma non è questa la storia che vorrei raccontare adesso. Oggi vi parlo della scommessa coraggiosa fatta da NVIDIA in un campo che ai tempi sembrava quasi esoterico: l’intelligenza artificiale.
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