Si parla sempre di tecnologia e di come abbia cambiato radicalmente la gestione delle attività all’interno delle organizzazioni. Ma la trasformazione che stiamo vivendo va ben oltre l’operatività.
Se chiudo gli occhi con questo titolo in mente, mi appare una word cloud con parole grandi a piacere, in area digital e suoi derivati: technology, data, AI, marketplace; precision; predictive, programmatic, platform; e poi ancora: hybrid, immersive, content, social, ux; e così via. Deformazione professionale di chi opera nel mondo del marketing e finisce per pensare subito ai ferri del mestiere.
Ma la transformation che le aziende stanno vivendo non è (sol)tanto un tema di cambiamento radicale degli strumenti e delle modalità operative: essa riguarda soprattutto il cambiamento dell’organizzazione, della cultura e della leadership che si rende necessario per continuare a stare sul mercato con una prospettiva di crescita in un contesto totalmente mutato.
Il cambiamento in atto ha infatti creato delle condizioni che mettono in crisi le “ricette per la crescita” dei business tradizionali: la tecnologia favorisce l’ingresso di attori nuovi che sovvertono le regole; le aziende.
si rifugiano nella ricerca di efficienza attraverso pratiche come quella dello Zero Base Budget dando vita ad un evidente trade off tra estrazione di valore e creazione di valore; i confini fra l’ambiente aziendale e l’esterno sbiadiscono e diventa ancor più rilevante una cultura aziendale trasparente; si apre una “guerra dei talenti” per assicurarsi le nuove skills che sono ancora risorsa rara.
In questo contesto è obbligatorio cercare di cavalcare l’onda, o se ne viene travolti.
La domanda è: quali sono le caratteristiche che devono avere le organizzazioni per continuare a crescere in un habitat da “selezione della specie”?
Un’interessante risposta si trova nel rapporto di uno studio generato da IRG* e promosso da WPP basato su interviste a 1500 manager in oltre 70 mercati in varie funzioni e livelli. Verificando le capacità che le aziende eccellenti dichiarano come fondamentali per crescere, la ricerca codifica i 7 “building blocks” che definiscono le organizzazioni di successo nel nuovo contesto.
Non tutti questi fattori di crescita hanno lo stesso livello di contribuzione al business delle aziende: attraverso un’analisi di regressione sono stati individuati quelli più correlati con la crescita (Abundant market e Anticipative organization) con valori che superano il 20%, seguiti da un trio (Whole Brained, Evolving Experiences e Open Culture) con contribuzioni fra il 10% e il 15%, mentre Multiple models e Humanized growth al momento pesano soltanto intorno al 5%. Ma la social economy spinge forte verso un aumento della centralità delle tematiche di Corporate Social Responsibility come driver di adesione dei consumatori alle aziende e ai brand, quindi si prospetta una sempre maggior importanza del fattore Humanized Growth come fattore di generazione di crescita sostenibile per le aziende.
L’identificazione delle caratteristiche dell’organizzazione capace di affrontare con successo il cambiamento, tratteggia anche il profilo di un leader ideale.
Interessante che, se chiudo di nuovo gli occhi, mi appare nitido un personaggio (che nemmeno avessi giocato con la app di Akinator) con una frase sotto. E bravo Jeff.
Always beautifully wonderfully dissatisfied.
*IRG una partnership fra WPP, ANA, Kantar, MMA, LinkedIn, Facebook, Spencer Stuart, Google, Oxford University e New York University.
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